
Sono Sebastiano Pucella. Innanzitutto un marito e un padre.
E poi un professionista della ristorazione.
La mia scuola è stata il bancone affollato, il servizio pieno, il cliente difficile.
Ogni esperienza, ogni incontro e ogni errore hanno aggiunto un pezzo al mio modo di vedere questo mestiere — che continua a cambiare, insieme a me.
Ho cominciato facendo, prima ancora di capire perché. Passo dopo passo, ho scoperto che nella ristorazione non basta saper cucinare o servire bene.
Serve saper leggere le persone, i contesti, i numeri.
E, soprattutto, serve trovare un equilibrio tra visione e realtà operativa.
Negli anni ho ricoperto diversi ruoli: operativi, gestionali, formativi.
Ho affrontato crisi, rilanci, aperture, ristrutturazioni. Ho imparato sul campo cosa funziona, cosa si rompe e cosa si trascura troppo spesso.
A questo ho affiancato uno studio costante: sul posizionamento, sulla psicologia del cliente, sulla cultura organizzativa, sull’economia applicata alla ristorazione.
Il mio approccio nasce proprio da qui: un incrocio tra visione strategica e concretezza operativa.
Oggi ricopro il ruolo del Restaurant Business Manager.
Mi occupo di gestire e ottimizzare l’intera esperienza ristorativa: migliorare il servizio, creare strategie per aumentare la soddisfazione dei clienti e la redditività dell’azienda.
Lavoro con imprenditori e team su tutto ciò che spesso viene trattato con superficialità o affidato all’intuito:
menu engineering, customer experience, branding, gestione del team, controllo di gestione, fidelizzazione, progettazione di eventi.
Ma più di tutto, lavoro per far emergere un’identità chiara, coerente e sostenibile.
Un’identità che non sia solo “bella da raccontare”, ma funzionale al lavoro quotidiano.
“Fermati Oltre” non è solo un blog. È il mio modo di stare nella ristorazione.
Uno sguardo laterale, critico ma coinvolto. Una pratica del riflettere per agire meglio.
Perché non esiste innovazione senza consapevolezza.
E non esiste eccellenza senza metodo.
È da questa tensione che nasce anche il mio simbolo: una foglia d’ulivo.
Essenziale, discreta, vitale.
La foglia non chiede attenzione, ma svolge un compito fondamentale: cattura la luce, crea energia, nutre il sistema.
Così cerco di essere nel mio lavoro: utile, concreto, silenziosamente efficace.
L’ulivo è resiliente, radicato, produttivo anche nei terreni difficili.
Le sue foglie si rinnovano, come ogni professionista dovrebbe fare: senza perdere ciò che conta davvero.
Le foglie cambiano, si rinnovano, ma restano fedeli all’albero.
Così dovrebbe essere anche il nostro modo di evolvere: trasformarsi senza perdere radici.
L’eccellenza non è un atto. È un’abitudine.
E alla fine, non siamo noi a fare il cammino. È il cammino a fare noi.
Visione
“Vedere ciò che c’è, ma non si nota. Dare forma a ciò che ancora non si vede.”
Credo in una ristorazione consapevole, capace di guardare oltre l’operatività quotidiana per riconoscere le connessioni tra persone, numeri, spazi e scelte.
Non si tratta solo di efficienza o profitto, ma di identità, coerenza, direzione.
“Fermati Oltre” nasce da questo sguardo laterale: è il mio modo di stare nella ristorazione, con attenzione, con profondità, con spirito critico.
Mi interessa ciò che spesso sfugge: i dettagli che fanno sistema, le domande che anticipano le soluzioni, le intenzioni prima delle azioni.
Vedere meglio è il primo passo per scegliere meglio.
Metodo
“Strategia su misura. Nessuna scorciatoia, solo direzioni condivise.”
Il mio metodo nasce dal contesto e si adatta alla realtà operativa. Parte sempre dall’ascolto, perché ogni ristorante ha una sua storia, un suo contesto, un suo perché.
Affianco imprenditori e team per costruire insieme strategie sostenibili, basate su dati, esperienza e coerenza.
Lavoro sull’identità e sulla proposta, ma con uno sguardo operativo: tutto deve funzionare nella realtà del servizio.
Menu engineering, customer experience, branding, KPI, gestione dei team: ogni ambito è trattato con precisione, ma sempre in relazione con l’insieme.
Non offro formule, ma percorsi. Non do risposte immediate, ma aiuto a costruire domande migliori.
Connessione
“Ogni progetto inizia da una conversazione vera.”
Credo nel confronto sincero, senza maschere né ruoli prestabiliti.
Spesso una buona domanda vale più di una consulenza. Per questo il primo passo non è un’offerta, ma un dialogo.
Se senti che alcune cose nel tuo ristorante non tornano, o semplicemente vuoi uno sguardo esterno capace di farti vedere da un’altra prospettiva, scrivimi.
Non prometto soluzioni rapide, ma ascolto attento, domande mirate e un percorso da costruire insieme.
